RECENSIONE: ANATHEMA/Distant Satellites – STEFANO DI IELSI

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ANATHEMA – “Distant Satellites”

Maggio 2014 –  (Kscope)

 

Erano le prime decadi dei ’90, periodo in cui l’ondata di Gothic nordeuropeo stava dilagando e tra le band del momento mi imbattei nel grezzo e spigoloso suono degli Anathema, già allora caratterizzato da singolare raffinatezza ed eleganza sonora.

Abbandonati i ricordi di gioventù, oggi mi trovo di fronte un’altra band: consapevole, matura e  con alle spalle vent’anni di carriera di cui vale la pena ricordare passaggi memorabili come Eternity (1996) e Weather Systems (2012). Distant Satellites è l’album della doppia cifra (il decimo!) per la band di Liverpool, che da Serenedes (1993) ad oggi ha evoluto il proprio sound trasformandosi gradualmente e smussando le ruvidità degli esordi,  lasciando al contempo  inalterate  le peculiarità compositive.

The Lost Song Part.1 e 2 introduce questo lavoro: le voci maschile e femminile dalla forte carica evocativa irradiano colori pastello caldi ed avvolgenti, contornati dal suono crudo e asciutto della batteria. L’ombra di una distorsione di fondo svela la timida presenza delle chitarre,  per buona parte dell’album svolgono in ruolo  gregario. Dusk interrompe questa scenografia eterea per condurci su ritmiche lievemente più sostenute, ma è solo una parentesi transitoria seguita da Ariel e Anathema, sviluppate su orizzonti decisamente più spirituali con si intravedono digressioni soliste di rilievo.

L’eleganza del combo inglese è innegabile, com’è innegabile la profonda differenza tra due momenti musicali di questo album: la prima parte  riprende le trame sonore del passato discografico, la seconda muove verso nuove esplorazioni acustiche  cercandone nuove chiavi interpretative.

Sull’ultima nota di Take Shelter – brano di chiusura – rimane la sensazione di aver ascoltato qualcosa di importante, pura semplicità realizzata con disarmante eleganza al limite dell’impressionismo musicale. Un lavoro da assaporate lentamente, immergendosi in ogni pennellata di colore e nelle suadenti armoni che questa band unica è riuscita a creare.

Tracklist

  1. The Lost Song Part 1; 02. The Lost Song Part 2; 03. Dusk (Dark Is Descending); 04. Ariel; 05. The Lost Song Part 3; 06. Anathema; 07. You’re Not Alone; 08. Firelight; 09. Distant Satellites; 10. Take Shelter

Musicisti:

Vincent Cavanagh – vocechitarra; Daniel Cavanagh – chitarra, pianofortetastiere, voce; John Douglas – batteria, tastiere, chitarra; Jamie Cavanagh – basso; Lee Douglas – voce

 

 

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